Racconto Pescata a CAP D'ANTIBES del 18/11/2007 - HOME Video
… ancora una volta, entusiasti dalla pescata attuata la scorsa settimana, torniamo a Cap d’Antibes.
Questa volta oltre a me e Andrea vengono anche Ahmed che tutti conoscerete come il
vecchio lupo di mare nonché fondatore del Maremania club,
e Luca un giovane ragazzo che da poco è entrato a far parte del mondo dei “malati” e pur di imparare
velocemente le tecniche di pesca si è sparato 330 e passa Km senza poter pescare
(P.S. ricordo che per pescare in Francia ci vuole il permesso… e si paga caro…).
La solita alzataccia alle 5 del mattino non mette sicuramente il sorriso sulle labbra e ancora più triste, come al solito,
è il pensiero di spogliarsi, per mettere la muta alle 6.30 del mattino... stà di fatto che alle 7 e qualcosa siamo in acqua.
Ahmed è impaziente di entrare e per primo si butta alla scoperta del fondale, nelle fredde acque del capo, seguito dal fiero scudiero Luca.
Come al solito aspetto Andrea che proprio non ne vuole sapere di indossare la muta e cerca in tutti i modi di temporeggiare.
Poco dopo è il nostro turno di immersione e come al solito io parto in quarta e velocemente cerco di portarmi nei punti salienti,
dove la precedente volta ho trovato pesce e mangianza in abbondanza. Ovviamente la fretta mi porta a sorvolare uno
sperone roccioso localizzato a 3-4 mt dal quale si alza in tutta fretta un’orata di almeno 2,5-3 Kg che mi lascia a bocca aperta. … va beh….
Aggirata la prima punta mi accorgo subito che c’è una forte corrente che tra l’altro tende a trascinarmi verso il largo.
Il pedagno della boa non riesce a tenerla ferma e sono costretto ad ancorarla sul fondo… il mio ancoraggio tiene
talmente bene che dopo 10 minuti di pesca, stremato dalla continua lotta per riuscire a tenermi a ridosso della costa,
mi accorgo che la boa è sparita… PERSA… con tanto di torcia e fucile di riserva. Se qualcuno la trovasse sono disposto
ad una bella ricompensa… GRAZIE.
Oltrepassata la punta maledetta entro nella mia zona dove la scorsa volta avevo osservato la presenza di diverse spigole e
anche stavolta non mancano all’appuntamento… dalla risacca vedo uscire una bella testolina e con un tiro al volo prendo
possesso di un bel branzino di 1 Kg.
Proprio in questo momento, spaventate dal rumore, vedo partire come quaglie almeno 4-5 spigolotte, che dalla schiuma
si dirigono molto velocemente nel blu.
Proseguendo il cammino, che mi porterà a percorrere un paio di miglia, capisco che andare a fondo è poco produttivo e
a nulla portano le discese oltre gli 8-9 mt. Trovo più pesce concentrato nei primi metri dove le onde creano abbondante ossigenazione.
Diversi sono i tentativi di mettere a paiolo i diffidentissimi saraghi che di tanto in tanto trovo ma a parte uno di modeste
dimensioni, la loro giornata è molto fortunata. In 6 metri di acqua trovo un bel branco di barracuda, di almeno una ventina
di capi, tutti stimati tra il mezzo Kg e il Kg… rapida è la mia capriola verso il basso e il successivo agguato incollato
alla parete rocciosa, ma scarsissima è la mia mira che ne scheggia uno sul dorso ad una distanza di 2 mt… lasciamo perdere.
Proseguendo non trovo tanto, solo l’incontro con un bel saragone sul Kg stuzzica notevolmente la mia fantasia di agguatista,
ma forse troppo rumoroso è il mio approccio e poco prima dello scoccare del tiro il pinnuto se la da alla fuga.
A questo punto sono arrivato dall’altra parte del capo, sono in acqua da quasi 4 ore e se pur a malincuore decido di
svoltare la rotta verso il ritorno.
L’ultimo pezzo ovviamente da poco battuto lo passo rapidamente. Ciò che attrae la mia attenzione è a circa metà percorso,
in prossimità di una punta che si sprofonda tramite diverse montagnette verso il blu, una spigolotta di mezzo Kg ferma come un ago in 40 cm di acqua.
Se pur incollato alla parete il mio avvicinamento non passa inosservato e la preda parte verso il blu. A questo punto il mio
istinto mi dice di nascondermi dietro una di queste dune e cercare di attrarre la spigolotta… tentativo ovviamente estremo…
ma dal blu non risale lei… come di incanto vedo piano piano comparire il magico testone di un branzino molto più grosso che
imponente mi si avvicina come per scacciarmi dal suo territorio fino a 1,5 mt. Questa volta rapido e deciso (non come nella
precedente puntata) è il mio tiro che si infrange poco sopra le pinne pettorali. La robusta carne del branzino non si lacera e
veloce è tranquillo è il suo recupero. Il pesce peserà 2 Kg che per qualcuno è una sciocchezza ma per me è fino ad ora una delle prede più belle.
Fiero della mia cattura incontro da li a poco gli altri amici che erano già da tempo riemersi e che come al solito mi aspettano…
sono il solito ritardatario.
Il bottino della giornata non è così scarno perché oltre alle mie spigolotte, Andrea porterà a riva due ricciolette di 6-7 Hg e
un saraghetto. Ahmed purtroppo un po’acciaccato da raffreddore e mal di schiena, un po’ disturbato da Luca che come una
cozza lo segue in ogni suo spostamento e tuffo porterà a casa solo un branzino di 3-4 Hg e il ricordo anche lui di una bella
oratona e di alcuni dentici di notevole pezzatura. Non ti preoccupare Ahmed di prede belle ne hai prese tante e la
soddisfazione di insegnare a pescare a qualcuno è sicuramente maggiore di qualsiasi cattura.
Riccardo Barcucci
Le ricciolette sono state prese in 5-6 metri d’acqua, dopo un piccolo aspetto,la cosa curiosa che vedrete nel video è
che la seconda colpita in testa non sono riuscito a bloccarla in tempo e si è strappata.
Tornato in superficie ho notato che girava facendo cerchi concentrici e muovendo a scatti la coda si stava avvicinando
a me e l’ho potuta prendere con le mani, è evidente che l’avrei presa comunque visto che non era piu in grado di nuotare.
Scarica Video delle ricciolette
Per quanto riguarda il secondo video invece , vedrete un bello spacco dove si trovavano diverse corvine ma nessuna era sparabile ,
quindi ho deciso di lasciarle stare e di prendere il sarago che si è affacciato.
Se notate quell’infame dello scorfanetto ha fatto la nuvoletta proprio mentre sparavo e mi ha rovinato la ripresa J
Andrea Pettiti